Prebiotici o probiotici: sono la stessa cosa?
Kyr Pharma2024-08-04T20:33:18+01:00Nell’evoluzione dell’uomo abbiamo avuto la fortuna di essere entrati in stretto contatto con diversi batteri che hanno colonizzato in modo simbiontico il nostro corpo.
Abbiamo un legame e un dare/avere costante e speciale. Noi forniamo una “casa” dove possono vivere senza pericoli e loro ci permettono di assumere l’importantissima vitamina D, producono acidi grassi a corta catena, metabolizzano carboidrati e proteine, essenziali per la produzione di energia.
Se davvero riuscissimo a vederli tutti, saremmo colpiti dalla loro numerosità e diversità; lungo tutto l’apparato gastro intestinale, i batteri sono diversi sia per tipologia che per numero e svolgono importati azioni di difesa per il nostro organismo.
Il termine corretto per descrivere la flora intestinale è MICROBIOTA INTESTINALE, quindi l’insieme di tutti i microrganismi presenti nell’intestino, che comprendono batteri, virus, funghi e protozoi.
Che differenza c’è tra probiotico e prebiotico?
Il termine PROBIOTICO (dal greco pro-bios, a favore della vita) solitamente rappresenta un batterio che normalmente è presente nell’intestino ed è in grado di colonizzarlo, supera indenne l’acidità dello stomaco, non provoca reazioni immunitarie o nocive per l’uomo, fornisce sostanze funzionali per l’ospite ed è in grado di contrastare microrganismi patogeni. Quindi i probiotici sono dei fermenti lattici che vanno a ricolonizzare e ripopolare l’intestino che è in stato alterato.
Attenzione allo yogurt: subendo una digestione da parte di stomaco e duodeno, non è detto che contenga effettivamente una carica batterica adeguata, bisogna sempre controllare le specifiche dei prodotti!
Con il termine PREBIOTICO invece vengono indicate tutte quelle sostanze che agiscono come “cibo” per i probiotici, possono essere fibre o substrati che superano lo stomaco senza essere degradate, non vengono assorbite dal tenue ma vengono metabolizzate dai batteri, stimolano la loro crescita e la salute, in modo che mantengano la loro concentrazione ottimale nel lume intestinale.